13-14 dicembre 2025

AGE IS A FEELING

di Haley McGee
traduzione di Marta Finocchiaro, Arianna Cremona, Marcello Cotugno
regia Marcello Cotugno
con Arianna Cremona
aiuto regia Marta Finocchiaro
foto di Irene Alison

Age is a feeling nasce scritto e interpretato da Haley McGee, una giovane drammaturga e performer canadese ormai affermata nella scena londinese.
Il testo debutta al Fringe Festival di Edimburgo 2022, vincendo il primo premio, per poi essere nominato agli Olivier Awards 2023.
Il monologo è pensato e costruito per essere messo in scena da una performer che si trova a raccontare in seconda persona la storia di una vita adulta (la tua!), a partire dal suo (dal tuo!) venticinquesimo compleanno fino alla morte.
La performance è divisa in dodici capitoli, ma alcuni di questi il pubblico non li vedrà mai.
Ogni sezione ha il nome di un ricordo o di una sensazione. Non è però l’attrice che sceglie cosa raccontare: in tre punti dello spettacolo chiederà agli spettatori di dettare il suo destino lasciando che siano loro a decidere i capitoli da ascoltare. È altamente improbabile che in due sere differenti si vedrà la stessa versione di Age is a Feeling – ci sono 180
varianti possibili della performance.

Nessuno potrà conoscere tutto della tua vita. Nemmeno tu.

Questo testo vuole celebrare la malinconia e la gloria che risiedono nell’impossibilità di conoscere la vita umana (anche e soprattutto la propria). Come si può, dal proprio punto di vista, capire e sapere tutto ciò che una persona era? Come si può catturare l’essenza e la totalità di una persona? E se quella persona sei tu? L’idea su cui si costruisce la narrazione è la teoria delle vite parallele, secondo cui più a lungo viviamo, più vite parallele possiamo aver vissuto. La vita della protagonista (e la nostra) è la risultante di tutte le scelte tra tutte le vite possibili. Costellato anche di misticismo, lo spettacolo lotta con le nostre infinite occasioni di cambiare rotta mentre siamo vivi, dichiarando guerra al rimorso e al cinismo.

Age is a Feeling affronta il tema della morte nel contemporaneo e permette di interrogarci su come il nostro rapporto con la mortalità modella il nostro modo di vivere. Per farlo, la McGee indaga il tema a partire da conversazioni con soldati e veterani per comprendere come loro gestiscano la consapevolezza e la sensazione di poter morire da un momento all’altro mentre sono sul campo. Si tratta di accettare che nella vita sia presente anche la morte, non solo nostra, ma anche di madri, padri, fratelli, amici, sconosciuti, amori, animali.

Come si può far pace con il lasciar andare, oggi, in una società che rinnega la vecchiaia e lo scorrere del tempo?

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