10-13 febbraio 2022

IL BAMBOLO

di Irene Petra Zani
Con Linda Caridi
Regia Giampiero Judica
Aiuto regia Anna Zanetti
Scene e costumi Lucia Menegazzo
Luci Giacomo Marettelli Priorelli
Produzione Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito Produzioni e Argot Produzioni
In collaborazione con PAV/Fabulamundi Playwriting Europe con il contributo di Associazione Erika Onlus e Officine Buone
Si ringrazia Teatro i per il sostegno al progetto, si ringraziano inoltre mare culturale urbano e Campeggi Design

Un monologo, scritto da Irene Petra Zani, per una Donna e un bambolo gonfiabile. La coppia si trova al mare, su una spiaggia. Lei non sa nuotare e nemmeno il Bambolo. Potrebbe essere estate, ma la Donna si nasconde dentro a un enorme cappotto impermeabile, le cui dimensioni la fanno sembrare una bambina che ha rubato i vestiti dei grandi. La Donna e il Bambolo stanno insieme da più diecimila anni. Il loro amore è difficilmente degradabile. Come la plastica. Come un’illusione. 

La plastica non è solo del Bambolo, è il materiale principale della scena e dei costumi, che rafforzano la dimensione non realistica e l’identificazione nella quale la coppia si trova immersa. Il testo inizia nel momento in cui nella relazione è entrato un terzo personaggio, l’istruttrice di nuoto, che spezza gradualmente la dualità simbiotica della coppia, portando la Donna a vedere il Bambolo come un oggetto inanimato e ad uscire dall’ allucinazione salvifica alla quale si è aggrappata per sopravvivere a una ferita indicibile: un abuso familiare subìto durante l’infanzia. 

Il testo affronta anche la patologia dell’anoressia, intesa nella sua accezione di sintomo e difesa a seguito di tale abuso. Il Bambolo è la rappresentazione dell’impossibilità di cicatrizzazione di tale ferita ed è, allo stesso tempo, la rappresentazione della sua rimozione. La Donna, infatti, non ricorda i pezzi più oscuri della sua storia e quando questi affiorano alla sua mente, li attribuisce al Bambolo, proiettando su di lui le parti di sé che non è pronta a vedere.

Il Bambolo è anche la rappresentazione della distorsione percettiva del corpo propria dell’anoressia ed è inoltre una risposta surrogata a una domanda d’amore che fa sentire la Donna al sicuro da un reale incontro con l’Altro. Il monologo è strutturato in tre quadri. Tra un quadro e l’altro passano cinquemila anni. Dal primo al terzo quadro la Donna si libera progressivamente degli strati di vestiti di plastica che ha indosso e il pubblico assiste alla graduale presa di consapevolezza del personaggio e alla conseguente rottura della relazione con il Bambolo, che da partner relazionale diventa sempre più uno spettatore muto che partecipa, insieme al pubblico, al percorso della protagonista. Quando la Donna riesce a rivelare a sé stessa i segreti della sua infanzia può dire addio al Bambolo, che sgonfia in un abbraccio, ed è pronta per entrare nel mare da sola e, finalmente, nuotare. 

 

AVVISO AI SOCI

A seguito del dl 221/2021 del 24 dicembre 2021, riepiloghiamo le regole per accedere in teatro. Potranno accedere in teatro solo i possessori di certificazione verde da vaccinazione o guarigione (super Green Pass). Ricordiamo che il super Green pass ha validità di 9 mesi a partire dalla fine del primo ciclo vaccinale (seconda dose per i vaccini a doppia dose, dose unica per i vaccini monodose). A partire dal 1° febbraio la validità del Green Pass diventa di 6 mesi. Obbligo di utilizzo in modo corretto della mascherina di tipo FFP2 per proteggere le vie respiratorie (naso e bocca) per tutta la durata di permanenza nei locali del Teatro.

Per partecipare alle attività culturali di Argot Studio è necessario effettuare il tesseramento gratuito su https://www.teatroargotstudio.com/tesseramento o presso il botteghino prima dello spettacolo.

ORARIO SPETTACOLI

Dal giovedì al sabato ore 20:30
Domenica ore 17:30